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Videoconversazioni su “L’ebreo inventato” – L’accusa di usura

“Non fare l’ebreo, il rabbino” è una frase che capita spesso di sentire nelle conversazioni quotidiane, al punto da apparire quasi innocua, un ‘semplice’ modo di dire che fa parte del linguaggio corrente. Eppure in essa è racchiuso un pregiudizio antico e duraturo che risale al Basso Medioevo (XII-XIV sec.) e ai rapporti tra ebraismo e cristianesimo.
Si attribuisce all’ebreo – visto come soggetto collettivo astratto e omogeneo, di ogni epoca e luogo – un rapporto perverso, di attaccamento morboso al denaro e lo si identifica con la funzione di usuraio.
L’usura diviene un’accusa funzionale a un atteggiamento complottista di demonizzazione di chi la pratica, perché si è convinti che tale fenomeno indichi una pericolosa perturbazione dell’ordine dato.

David Bidussa è storico, consulente editoriale di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Si occupa di storia europea del Ventesimo secolo